LAB DESIGN

Abitare le domande

“Abitare le domande” fa parte della ricerca di tesi di Sara Nocchi (Laurea Magistrale in Design della Comunicazione, Scuola del Design, Politecnico di Milano; relatore: Francesca Piredda).

“Abitare le domande” fa parte della ricerca di tesi di Sara Nocchi (Laurea Magistrale in Design della Comunicazione, Scuola del Design, Politecnico di Milano; relatore: Francesca Piredda).

Abitare le Domande vuole essere un programma di attività nel campo progettuale/artistico per favorire e migliorare le relazioni tra persone, culture e spazi pubblici. Una ricerca sperimentale su come far sentire gli utenti davvero partecipi all’interno di un processo culturale.

Partendo dal presupposto che per ogni tipo di esperienza partecipativa la dimensione relazionale e i processi di interpretazione sono elementi fondamentali per il dialogo fra gli attori coinvolti, porre delle domande favorisce l’atteggiamento di “mettersi in ricerca” e relazione gli uni con gli altri, per costruire insieme conoscenza e cooperazione.

Abitare le Domande si propone come un contenitore di esperienze relazionali e artistiche, svolte all’interno della cascina Nuovo Armenia, rivolte a un pubblico caratterizzato da varie differenze culturali con l’obiettivo di sviluppare progetti collettivi attraverso i dubbi e le perplessità che la vita ci offre ogni giorno. Fino ad ora sono state sperimentate due tipologie di attività in cascina: Nodi di parole e Storie a caso.

Nodi di parole

Installazione realizzata con l’aiuto di Hypereden, in occasione dell’ultima serata dell’edizione 2018 del festival Cinema di Ringhiera, presso la cascina di Via Livigno 9, in Dergano, Milano.

Ha l’obiettivo di portare nuovi significati nello spazio della cascina, a partire dai temi dei film:

abbiamo raccolto 4 parole chiave dai 4 film presentati e le abbiamo tradotte nelle lingue dei film. Ai visitatori è stato chiesto di offrire il proprio punto di vista, collegando con un filo rosso le 4 parole chiave ai concetti che meglio le rappresentano, secondo la loro esperienza.

“Nodi di parole” è un luogo dove esplorare, condividere e mettere in discussione il significato di alcuni concetti presenti nella nostra quotidianità. E’ un luogo che pone delle domande: un momento in cui ognuno di noi può instaurare un dialogo con lo spazio che ci circonda, lasciare una traccia visibile e riappropriarsi di un luogo rimasto per lungo tempo inaccessibile.

 
 
 
 
 

Storie a caso

In base ai feedback ricevuti da “Nodi di parole” e dalle varie interviste fatte ai partecipanti è diventata chiara la proposta progettuale successiva: un’attività collettiva che permetta alle persone di esplorare, relazionarsi e costruire un progetto insieme. Questa esperienza vuole tornare a dare valore alla vita stessa che è fatta di storia: racconti di persone comuni che nascono dalla vita di tutti i giorni.

“Storie a caso” è un progetto che si basa sul raccontare in modo alternativo storie marginali di persone appartenenti a diverse culture, che vivono nella stessa città e hanno interessi comuni. L’idea è quella di stimolare le persone a esplorare il loro mondo interiore attraverso delle domande, che attiveranno il dialogo e il confronto con altri utenti. Un percorso di conoscenza di se stessi, degli altri e dei luoghi che ci appartengono.

L’esperienza si divide in tre momenti che si concluderanno con una mostra collettiva. 

I momenti si suddividono in:

1

Espolorare gli spazi con la fotografia, conoscere se stessi attraverso i luoghi.

2

Riflettere tramite il dialogo e la scrittura, conoscere se stessi attraverso altre persone.

3

Condividerequeste esperienze attraverso la mostra collettiva, collaborare con altre persone per costruire una nuova storia.